Le Domande Più Frequenti
azienda in successione
Ho ereditato assieme ai miei fratelli l’azienda di nostro padre, che è venuto a mancare ormai da quasi un anno. Si tratta di un’autofficina con il capannone. Stiamo per presentare la denuncia di successione. In che modo possiamo continuare l’attività? Oltre alla denuncia di successione dobbiamo fare altre pratiche?
Volendo affrontare il problema in modo ordinato, lasceremo per ultimo l’aspetto fiscale, che è però l’argomento sul quale occorrerà avere la maggiore attenzione. Alle scadenze, in particolare: normalmente il mancato rispetto dei termini comporta una sanzione. Qui accade molto di più. Vediamo intanto cosa si verifica se un’azienda cade in successione. E’ opportuno precisare che il discorso che segue si riferisce solo alle aziende individuali, mentre per le attività svolte in forma societaria la situazione è diversa.
La comunione d’azienda – Quando si esercita in comune un’attività economica allo scopo di dividere gli utili viene ad esistenza di una società che, se non formalizzata, verrà configurata come società di fatto. Parzialmente diverso è il caso di azienda caduta in successione per la quale viene concesso agli eredi il periodo di un anno per decidere se continuare l’attività, chiuderla o cederla. Nel frattempo si considera in essere fra gli eredi una comunione d’azienda, quindi non ancora una società, come accade negli altri casi. La comunione dovrà comunque munirsi di una nuova partita IVA che verrà concessa, in modo non coerente con il sistema, come “società di fatto”, anche se società di fatto non è (ancora).
Le quote – In assenza di testamento l’azienda si devolve secondo le quote stabilite per legge e a tutti gli eredi. Capita spesso che taluni degli eredi non siano interessati a far parte dell’attività, ma il passaggio è comunque obbligato. Cessioni e adeguamenti di quote andranno sistemati in un secondo tempo, se e quando si procederà alla regolarizzazione della società.
La regolarizzazione – Si è detto che entro un anno occorre non solo adempiere all’obbligo fiscale presentando la denuncia di successione, ma procedere alla regolarizzazione in una società in nome collettivo o in una società in accomandita semplice. E si è detto anche che il termine di un anno rappresenta un’eccezione al configurarsi dell’esistenza di una società. Il rispetto del termine riveste infatti un’importanza fondamentale se l’azienda individuale, come nel caso in esame, risultava proprietaria di immobili. La regolarizzazione effettuata nel rispetto del termine annuale usufruisce infatti della tassazione con le sole imposte fisse. Così non è più se è scaduto il termine, superato il quale si prevede l’applicazione delle normali imposte proporzionali con relative sanzioni. Quando si tratta di azienda proprietaria di immobili le conseguenze possono essere davvero molto pesanti. Se l’attività è destinata a continuare si proceda quindi alla regolarizzazione nel rispetto dei tempi concessi.